Prima assemblea dei soci con i nuovi organi. Assegnate le deleghe: a Falconi il coordinamento generale, a Ruggieri la delega alle risorse umane
TERAMO – Questa mattina si è svolta la prima assemblea ordinaria dei soci della Teramo Ambiente, dopo le nomine del nuovo Consiglio di amministrazione, che ha visto la conferma alla guida della società in house del Comune di Sergio Saccomandi, e del nuovo Collegio sindacale, presieduto adesso dal commercialista Marco Stecher.
Nel corso della riunione di oggi sono stati tracciati gli indirizzi operativi per il prossimo triennio, a partire dal completamento degli interventi sull’impiantistica e dalla riorganizzazione della struttura amministrativa. Sono state anche assegnate specifiche deleghe all’interno del Cda: l’avvocato Gianni Falconi avrà la delega di coordinatore generale, mentre la commercialista Gilda Ruggieri sarà delegata alle risorse umane.
Nel corso dell’assemblea è stata affrontata anche la questione relativa al processo di aggregazione con il MoTe, rispetto al quale è stato dato mandato agli organi sociali di proseguire sul percorso tracciato, volto a verificare la possibilità tecnica di arrivare a un’unica realtà, così come quella relativa al dialogo avviato con la Poliservice in un’ottica di rete.
“Ripartiamo dal lavoro svolto in questi anni – ha commentato il presidente Saccomandi – portando avanti e completando gli investimenti sull’impiantistica finanziati con il PNRR e proseguendo lunga una linea che coniuga prudenza e innovazione. Oggi la Teramo Ambiente è una società in pieno fermento e proseguiremo a lavorare per renderla sempre più efficiente“.
“La cornice all’interno della quale ci muoviamo oggi è profondamente diversa rispetto a quella di tre anni fa e questo grazie alla trasformazione della TeAm in società in house e al lavoro della squadra che ha guidato la società in questo periodo – ha sottolineato il sindaco Gianguido D’Alberto -. La prospettiva che abbiamo costruito, e che nei prossimi tre anni andremo a consolidare, è quella di un un ambito pubblico di gestione dei rifiuti tra i più importanti della regione, anche e soprattutto in tema impiantistico: penso al biodigestore, al completamento degli interventi di Carapollo, alla piattaforma del MOTE. In questa direzione l’operazione MOTE non è un salvataggio, ma un’operazione di prospettiva“.